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Nel 2005, cinque donne:
Piera,Caterina,Chiara,Giulia e Daniela, sono partite per
un’avventura importante per cui valeva mettersi in gioco …e
il tempo ha dato ragione al loro progetto.
Oggi, 2015, più di 130 persone condividono il cammino di
impegno sociale e di crescita culturale proposto da SeLALUNA.
Per parlare dell’Associazione e dei suoi dieci anni di
attività non mi soffermo a raccontare delle sue battaglie,
difficoltà, successi, riconoscimenti.
Incomincio, invece, ricordando la frase che è stata
paradigma costante del suo operare nel territorio; una frase
di Rodari che così recita: “Tutti gli usi della parola a
tutti, mi sembra un buon motto dal bel suono democratico.
Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia
schiavo”.
Dunque il riconoscimento che la parola, nei suoi molteplici
usi e forme, è veicolo fondamentale per l’affermazione della
dignità di ogni individuo, della sua originalità, identità,
forza e fragilità.
Un diritto che va difeso e coltivato, con ostinazione, se
crediamo in una società dal volto sinceramente umano.
Molti pensano che questo profilo del sociale così
schiettamente democratico sia destinato a rimanere
un’utopia, un grande sogno storicamente inattuabile.
Ma come ha detto Hundertwasser “ Se uno sogna da solo è solo
un sogno. Se molti sognano assieme è l’inizio di una nuova
realtà”.
Selaluna è quel “sogno di tanti” che dedicano tempo,
energie, passione, competenze, studio-da dieci anni- per
arrivare a “progettare parole” con tutti quelli che credono
nel potere costruttivo e talvolta salvifico della parola e
per aiutare nel viaggio chi ha poche energie, poca fiducia,
pochi strumenti.
Il suo operare con le persone è una fantastica modalità
agita di cittadinanza che tende a promuovere in ogni
cittadino maggior benessere e più alta consapevolezza del
sé.
Gli strumenti quotidiani del suo agire sono: il libro, la
poesia, il racconto, “il fare” intorno alle parole
recuperando l’antica arte della legatoria artigianale.
La ricaduta del suo impegno non è solo di tipo culturale e
sociale ma anche estetico, è un collaborare all’epifania
della BELLEZZA che sta dentro e fuori di noi e che il grande
Dostoevskij ritiene l’ultima e unica possibilità per salvare
il mondo.
La bellezza, però, non ci cadrà improvvisamente addosso a
sanare i destini dell’umanità, ma si attualizzerà nella
misura in cui la sveleremo nell’uomo e nel mondo, la
scolpiremo con le parole, con la musica, con l’arte, con
relazioni improntate al rispetto reciproco.
Selaluna nei suoi progetti mira ad attualizzare, con i
cittadini di ogni fascia d’età, parole di bellezza ed
umanità, ed anche di lotta, riscatto, resistenza,
conciliazione.
La scommessa è alta ma crediamo irrinunciabile.
Ecco chiarito quell’occhio di riguardo che lei ha per il
grande e fragile mondo che molti definiscono “ periferia”
abitato da chi ha ritmi più lenti rispetto a quelli dettati
dai modelli economici e sociali vincenti, da chi ha tesori
di esperienza di vita e di cultura popolare e non conosce
canali comunicativi adeguati per condividerli, da chi ha
necessità di alfabetizzarsi nelle emozioni per ritrovare
identità in una vita frantumata tra stress e impegni, ancora
da chi è dentro ai confini del dolore fisico o mentale e
convive con la solitudine. In queste periferie troviamo gli
anziani, i bambini e adulti ammalati, i soggetti disabili,
molti stranieri.
Chi vive Selaluna costruisce progetti anche “con” e “per”
questa umanità.
Selaluna è felice di dare tutto lo spazio che le è
possibile, e grande risalto, a chi nella parola raggiunge
livelli di qualità espressiva di eccellenza ma non di meno
vuol dare visibilità e ascolto a quelle voci più sommesse
che nella semplicità hanno voglia e coraggio di uscire dal
coro del silenzio.
Dunque,l’obiettivo è di promuovere benessere nella persona
-tout court-, nella consapevolezza che chi si trova nel
“benessere personale” contagia e determina reti di
“benessere sociale”.
Un grazie a chi contribuisce, in ogni forma, al viaggio di
SeLALUNA |
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